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27 Gennaio 2023:la nostra classe si collega con Firenze

Il 27 gennaio 2023 si è celebrato il giorno della memoria, giorno nel quale vengono onorate tutte le vittime della persecuzione nazista. La regione Toscana ha fatto una diretta streaming dove si ripercorreva la storia di questi tragici eventi con interviste a due superstiti: Tatiana Bucci e Lidia Maksymowicz. Oltre a queste interviste, la diretta si è soffermata soprattutto sul significato che ha oggi questo evento sulla popolazione, italiana e non, facendo capire la differenza tra coloro a cui importa il passato e chi se ne disinteressa. Ma a che serve ricordare in occasione di questo giorno? Semplicemente, il mondo cambia e non se non ricordiamo gli effetti che hanno avuto le guerre e le discriminazioni, allora non avremo mai la certezza che non riaccadranno in un futuro prossimo. Lo disse anche Primo Levi: “E’ successo, può succedere ancora.” Il tema di quest’anno infatti è: “Memoria contro indifferenza”. Prenderemo in esame l’esperienza di Tatiana Bucci, personaggio che ha vissuto in prima persona la barbarie della Germania nazista. Aveva sei anni quando le forze delle SS entrarono in casa sua a Fiume facendo inginocchiare la nonna a terra. Questa scena se la ricorda molto bene perché lei in quel momento capì lo scopo dei nazisti: umiliare gli ebrei. Mettendo in ginocchio la nonna le diedero un’enorme umiliazione. Dopo i soldati portarono lei e la sua famiglia alla Risiera di San Saba a Trieste, dove vennero trattenuti con altri detenuti, compresi i cugini. Da lì i soldati li trasferirono al campo di Birkenau dove iniziò la selezione: donne adulte da un lato, uomini da un altro e bambini da un altro ancora mentre anziani, malati e disabili direttamente nelle famigerate camere a gas. Donne rasate e messe in ridicolo, uomini mandati a lavorare in condizioni pessime e bambini sottoposti ai test chimici e farmacologici senza alcuna anestesia. È il 4 aprile del ‘44. Una volta fissato il tatuaggio di identificazione determinato da un numero, erano diventati dei veri e propri “pezzi”. Tra le guardie reclutate però ce n’è una che le prende a cuore tanto da dar loro dei vestiti caldi. Essendo la mamma rasata, vestita male e magra, quando riesce a vederle loro si allontanano ; solo dopo molti anni Tatiana si rese conto del dolore che in quel momento aveva provocato a sua madre. Grazie alle indicazioni della guardia riuscirono a sopravvivere finché gli americani le portarono in un orfanotrofio dove giacevano altri bambini. Questi americani chiesero chi tra loro era ebreo e tra la folla si alzarono solo lei, sua sorella e altri tre bambini. Vennero portati a Lingfield in Inghilterra dove dopo due anni riescono a toccare il loro primo giocattolo. Quando tornano a Roma trovano la mamma con tutta la comunità ebraica di Roma. Facciamo tesoro di queste testimonianze ricordando coloro che non sono stati / state fortunati / fortunate come loro e ricordando, per non commettere gli stessi errori che hanno portato al genocidio.

~Roberto Cerulli

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