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La figura della donna nella società moderna

In passato la situazione della donna all’interno della società era molto diversa da quella che conosciamo oggi. Come anche molti testi dell’epoca raccontano, la donna era sotto il controllo del padre o del marito; questo tipo di struttura sociale si chiama “patriarcato”: in una famiglia era il padre al comando, o il suo primogenito maschio; quanto alle donne, non solo erano sotto l’autorità degli uomini, ma non avevano nessun diritto nella società dell’epoca. Alcuni testi del passato, che parlano di questa situazione, sono il “DECAMERON” con la storia di Lisabetta da Messina ed “I PROMESSI SPOSI”, con il personaggio della Monaca di Monza; entrambe sono state costrette dagli uomini, i quali hanno frantumato i loro sogni. Oggi sapere la storia della nostra società fa riflettere, ma per molti rimane solo storia, qualcosa che è già successo e finito. Ad oggi la donna in alcuni paesi come l’Italia è più libera rispetto al passato, può lavorare, scegliere chi amare, stare in politica e può anche votare. Purtroppo basta invece dare uno sguardo verso oriente per rifarsi totalmente le idee. In Iran la situazione è molto diversa: le donne sono obbligate a portare il velo altrimenti vengono uccise, in più adesso non possono nemmeno andare all’ università. Recentemente nel paese è scoppiata una rivoluzione femminile perché la polizia morale ha massacrato di botte la giovane Mahsa Amini in quanto secondo loro stava indossando male il velo. Da quel giorno i giovani di tutto l’Iran hanno iniziato la loro ribellione contro il governo; chi è al potere però non si fa problemi a sparare sui rivoltanti, trasformando così una onesta rivolta in un crudele massacro. Il motivo di tutti questi problemi è che l’Iran è uno stato “teocratico”, ovvero lì la religione comanda sulla politica e la cattiva interpretazione dei suoi dogmi ha dato vita a queste leggi dure ed ingiuste. In verità neppure nelle altre società il trattamento riservato alle donne è accettabile, non dobbiamo dimenticare che in molti paesi, tra cui anche il nostro, quasi tutti i giorni le donne vengono uccise dai loro fidanzati o mariti che le considerano di loro proprietà: per questo si celebra il 25 novembre, giornata contro il femminicidio, dedicata a ricordare tutte le donne uccise ingiustamente. Si deve quindi concludere che, purtroppo, ancora oggi, la donna non è considerata al pari dell’uomo in tutto il mondo. L’unico modo per affrontare queste ingiustizie è sensibilizzare la società affinché riconosca ed affronti le cause che stanno alla base di queste discriminazioni. Possiamo iniziare dando alle donne stessa educazione e stesse opportunità oppure semplicemente approvando delle leggi che le proteggano dalle ingiustizie. Soltanto con un impegno costante potremmo costruire una società dove tutti, indipendentemente dal genere, possano vivere una vita piena e realizzata.

~Samuele Martorana, Silvia Galli e Christian Antonelli

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