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La giornata della memoria

Il giorno 26 gennaio 2023 è stato realizzato un evento a Roma per celebrare la Giornata della Memoria, precisamente nell’Auditorium della casa Madre del Mutilato di Guerra. La giornata ha avuto inizio con la visione di alcuni video, nei quali venivano mostrati centinaia di corpi morti nei campi di concentramento nazisti. Si sono susseguiti poi vari interventi, da parte di Teresa Montaruli, del Presidente Nazionale ANMIG, ovvero il prof. Claudio Betti, che ha parlato di come l’uomo si sia disumanizzato durante la guerra, poi dell’assessore della Comunicazione UCEI (l’avvocato Davide Jona Falco), di Irene Betti, membro del Parlamento Regionale degli studenti della Toscana che ha parlato di Mauro Betti e della sua storia, e di alcuni studenti dell’Istituto Superiore ITS L. Da Vinci – Fascetti e del Liceo Scientifico Ulisse Dini. Sono inoltre intervenuti il Dottor Bernard Dika, portavoce del Presidente della regione Toscana, e il Generale Corpo d’Armata Domenico Rossi.

A questo evento ha partecipato anche un superstite dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, il cavalier Mario Marsili, che ha esposto la sua storia. Lui, la madre Genny, i nonni e i due zii si erano trasferiti a Sant’Anna l’anno prima della strage, nel 1943. Una volta arrivati, videro un piccolo paese isolato sulle colline, che a primo impatto parve loro come un rifugio sicuro, dove la guerra sembrava lontana, dove la domenica andavano a Messa e d’inverno stavano attorno al camino. Circa alle ore 7 del 12 agosto 1944, si sentirono dei colpi alle porte delle case: erano i soldati tedeschi. Mario fu portato con la madre in una stanza con altre persone; continuava ad abbracciarla quando lei lo prese e lo mise in una nicchia dietro la porta, dicendogli di non muoversi per niente al mondo. Stava per essere scoperto, quando la madre fermò il tedesco in arrivo tirandogli uno zoccolo, finendo così per essere uccisa con una scarica di mitra. I nazisti iniziarono poi a dar fuoco ai corpi, alle abitazioni e a tutto quello che vedevano. Così Mario subì delle ustioni di terzo grado. Dopo molte ore dei soccorritori arrivarono sul posto e sentirono i suoi gemiti, perché non aveva più forza di piangere o di urlare e fu portato all’ospedale, dove i medici dissero che sarebbe morto a breve dato che aveva i polmoni scoperti. La zia Lola lo portò però in un convento di suore a Marina di Pietrasanta dove rimase per più di un anno. Il 21 febbraio del 2003 è stata data a Mario la medaglia d’oro al merito civile della madre Genny. Nel 2005 furono condannati all’ergastolo ben dieci ex appartenenti alle SS, ma alcuni non hanno visto la galere perché troppo anziani. La strage di Sant’Anna di Stazzema provocò la morte di 560 persone, di cui circa 130 bambini. Fu un evento terribile e tragico, un atto di violenza indiscriminata che rappresenta uno dei tanti esempi di atrocità commesse durante la Seconda Guerra Mondiale, e rappresenta una ferita profonda nella storia italiana e nella memoria di tutti noi. È importante ricordare questi fatti, non solo per onorare le vittime e le loro famiglie, ma anche per evitare che simili eventi si ripetano in futuro. La memoria storica ci aiuta a comprendere le cause e le conseguenze della guerra, e ci aiuta a riconoscere i segnali di intolleranza, discriminazione e violenza nella società di oggi, che devono essere combattuti con determinazione. Fa capire l’importanza della pace e della solidarietà umana.

Durante la mattinata a Roma si è parlato di come noi ragazzi possiamo contribuire a creare un futuro migliore, marcando l’enorme importanza del ricordare, poiché i testimoni diretti di quel che è successo nella Seconda Guerra mondiale scompariranno negli anni a venire, ed è quindi fondamentale che noi giovani diventiamo i testimoni del futuro, che continueranno a tramandare e a parlare della storia. Primo Levi disse: “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario”.


~Alessandro Gori

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