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L’anpi incontra gli studenti della nostra scuola prossimi alla maturità

Giovedì 20 aprile 2023, durante l’orario scolastico, le classi quinte dell’I.I.S. “L. Da Vinci-Fascetti” hanno avuto il privilegio di partecipare all’incontro con Bruno Possenti, Presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.). L’evento ha sottolineato l’importanza del giorno 25 aprile, momento di liberazione dopo il periodo fascista, di cui l’emanazione delle leggi razziali rappresenta una delle tappe più buie. Con l’Ingegnere Possenti abbiamo ripercorso i passi del regime, dalla violenza esercitata da Mussolini durante la sua campagna per assumere la guida del governo, alla cancellazione delle libertà tramite un’educazione prettamente mirata ad “addestrare” i bambini a pensare tutti allo stesso modo e finalizzata a creare solide basi per diventare perfetti fascisti. Un aspetto che ci ha particolarmente colpito è come Mussolini abbia gestito la campagna di Russia, mandando i giovani militari con abbigliamenti inadatti al clima freddo in una vera e propria missione suicida in cui i pochi che ne hanno fatto ritorno sono rimasti menomati e fortemente traumatizzati. Altra tappa percorsa è stata quella del 25 luglio 1943, quando il Gran Consiglio del Fascio sfiduciò Mussolini e portò alla firma dell’Armistizio del 3 settembre 1943, poi reso pubblico l’8 settembre; con la conseguente occupazione da parte della Germania del nord d’Italia e divisione dell’Italia tra Repubblica di Salò e Monarchia. Inutile dire che l’Italia non sarebbe stata liberata se non ci fossero stati gli aiuti da parte degli Statunitensi e degli Inglesi che, sbarcati ad Anzio, avanzarono verso nord dal 1943 al 1945. Dopo l’8 settembre 1943 si assistette a uno sfaldamento dell’esercito e i militari che si erano ribellati agli ordini dei loro superiori si unirono ai partigiani della Resistenza, movimento in vigore dal 1943 al 1945 e composto da gruppi di persone che hanno combattuto in maniera organizzata e armata per liberare l’Italia dall’invasione tedesca. Una delle pagine della Resistenza Italiana è certamente l’uccisione e in seguito il rogo di numerosi militari italiani che disobbedirono ai comandi dei generali tedeschi presso l’isola di Cefalonia, la più grande delle isole greche ioniche dopo che l’Italia fascista aveva attaccato la Grecia. Con queste vittime vanno ascritti alla Resistenza tutti gli internati, militari fatti prigionieri dai tedeschi e considerati ormai nemici e quindi tenuti in condizioni umane molto precarie, poiché era venuto meno lo status di prigioniero di guerra dato dalla Convenzione di Ginevra. Di questo movimento, ci ha spiegato Possenti, facevano parte anche molte donne partigiane che hanno svolto la funzione di staffette per portare messaggi e/o armi ai mariti partigiani e grazie alle quali possiamo oggi festeggiare il 25 Aprile, data della liberazione del nord e dalla quale, successivamente, nascerà una nuova Italia, repubblicana e antifascista. Un contributo importante nel movimento popolare di opposizione al nazi-fascismo è stato offerto dal clero: a questo proposito, Possenti ricorda il sacrificio di Don Lazzerini a Sant’Anna di Stazzema e la strage di Farneta in Lucchesia nel 1944 quando una divisione tedesca fucilò dodici monaci certosini, per la sola colpa di aver ospitato un centinaio tra ebrei, partigiani e perseguitati politici. Nel marzo 1946, in occasione delle elezioni dei consigli comunali e dei sindaci, per la prima volta votarono anche le donne che poi, dopo il 2 giugno, diventarono anche eleggibili all’interno dell’assemblea costituente. Dunque, prendendo avvio dai primi passi mossi dal fascismo, siamo arrivati al momento dell’approvazione della nuova Costituzione, il 22 giugno 1947,e della sua successiva entrata in vigore dal primo gennaio 1948. Parlando di Costituzione, abbiamo affrontato tre dei principali articoli della nostra Costituzione (art.1, art.3, art.11), soffermandoci sul dovere di apprezzare tutte le tutele costituzionali che noi giovani oggi consideriamo scontate solo perché non abbiamo dovuto lottare per ottenerle. Una volta terminato il discorso, il Presidente provinciale ci ha dato la parola per eventuali domande o chiarimenti, spiegando infine come funziona l’organizzazione generale dell’ A.N.P.I. e come vorrebbe tramandare la consapevolezza di ciò che è stato compiuto dai fascisti tenendo vivo il ricordo delle migliaia di vittime. In conclusione, è stato un incontro necessario, da riproporre alle future quinte, e da cui abbiamo imparato molto, innanzitutto l’amore per la nostra Storia e per la nostra Costituzione.

~Tommaso Manetti e Mattia Paolicchi

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