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L’esperienza di autogestione

La prima settimana di Febbraio ha ospitato varie attività di autogestione promosse dalla componente studentesca coinvolta oltre ai vari professori e ospiti che hanno offerto il loro lavoro e le loro conoscenze al fine di dare luce ad un vasto assortimento di corsi, incontri, proiezioni di film insieme ad attività ricreative. Al fine di esprimere una valutazione critica dei risultati emersi da questa autogestione, è importante sottolineare in che contesto si trovano gli studenti dell’istituto alla luce della settimana “alternativa”. Fattore importante è stata ovviamente la pandemia di COVID-19 che ha avuto come protagonisti mascherine, tamponi, didattica a distanza e/o didattica digitale integrata… Non è questo l’argomento sul quale si deve incentrare l’articolo, tuttavia non possiamo cancellare il fatto che per gli ultimi due anni tanti licei, istituti tecnici e professionali non hanno potuto avere autogestioni per motivi di prevenzione della diffusione del virus. I ragazzi che non hanno potuto assistere all’ultima autogestione sono stati quindi costretti ad aspettare qualcosa che non conoscevano fino ad oggi. È stato necessario perciò avere una autogestione con certi requisiti:
– L’autogestione per sua natura deve mettere al centro ogni singolo studente(inclusione);
– L’autogestione deve lasciare un senso di responsabilità soprattutto nelle persone che negli anni a venire potranno essere organizzatori della stessa (sensibilizzazione);
– L’autogestione si deve svolgere in regime di sicurezza(ordine).
Questi requisiti devono essere rispettati sempre ma a maggior ragione in questo caso per l’importanza di quest’ultima autogestione che rappresenta un passo verso il ritorno alla normalità. Si è notato come i vari rappresentanti d’istituto si siano impegnati fin dal momento dell’elezione per organizzare l’autogestione mettendosi in contatto con ospiti come il portavoce del presidente regionale Giani, Bernard Dika, l’associazione “Non una di meno”, la sessuologa Alessia Nassi e l’onlus Cecchini cuore. Tali ospiti hanno tenuto corsi volti a dare delle opportunità, come l’incontro di Bernard Dika “Noi giovani non siamo il futuro, siamo il presente!”, oppure l’incontro con l’associazione “Non una di meno” incentrato sulla sensibilizzazione sulla violenza di genere. In sintesi, questa autogestione si è rivelata essere una delle meglio organizzate degli ultimi anni ed in particolare è stata un’”occasione” per gli studenti in primis, ma anche per la scuola nel suo insieme.

~Michele Caporrino

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